Fabio Loffredo tratteggia I punti di forza di Roses
Il compositore e chitarrista Andrea Salini torna con “Roses”, nuovo e interessante album che sa unire rock, hard rock e qualche contaminazione prog. L’intro di “Into The Storm” richiama i Nativi D’America e sterza poi verso un rock dalle tinte anche heavy, ma non mancano momenti melodici ed acustici ed “Irina” sa di hard rock e rock’n’roll, brano molto trascinante e ancora “Rock’n’Roll Dreamer”, dal gusto country/blues. Il progressive sinfonico arriva con l’avvolgente “Verum Rosa” che ha anche forti tentazioni celtiche, brano veramente eccellente, breve e strumentale a parte l’intro parlato di Mariangela Gritta Gainer e che cede il passo a “Roses”, che cambia totalmente sound, hard rock con i riff graffianti di chitarra. Il rock progressivo torna nell’altro strumentale “Starflighter”, con un ottimo guitar work di Simone Gianlorenzi, mentre un po’ di funky/soul e un po’ di reggae si affaccia in “Take Your Back”. In chiusura l’atmosferica “Love Song” e lo strumentale per il solo pianoforte di Silvia Leonetti di “The Name Of The Rose”. E’ un album vario, è un album rock, perché il rock non ha confini e ha mille colori.
Di FABIO LOFFREDO
Fonte: Tutto Rock
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