Buongiorno Andrea. Benvenuto sulle pagine di GiornaleMetal.it.
Ti andrebbe di presentare e parlare del tuo album “Roses”? Cominciamo a parlare un po’ dei collaboratori a cui ti sei affidato. Musicisti, produttore, recording studio e così via.
Ciao Alessio e un saluto a tutto lo staff di GiornaleMetal.it.
“Roses” vede la luce a tre anni di distanza dal precedente lavoro “Lampo Gamma” ed è un concept album tutto incentrato sull’universo femminile. Il sound è più diretto e tridimensionale rispetto al suo predecessore, con incursioni nei territori funk e blues; bazzicando comunque le strade a me più care dell’hard rock!
Per la seconda volta Simone Gianlorenzi (Anastacia, we will rock you) ricopre il ruolo di produttore artistico e musicista, coadiuvato anche dalla giovane figura di Silvia Leonetti, pianista ed arrangiatrice. Il palmares di musicisti si arricchisce della figura di John Macaluso (Yngwie Malmsteen, Ark) dietro le pelli, affiancato alle percussioni da Carlo Di Francesco. Le parti di basso sono state realizzate da Simone Gianlorenzi e Pino Saracini. I cori sono di Gerry Duni e la voce narrante di “Verum Rosa” è di Mariangela Gritta Grainer.
Questa nuova release conferma la presenza di Fabrizio Simoncioni (vincitore di Grammy) che ha mixato l’album al Dpot Recording Studio di Prato. La fase finale di masterizzazione è stata affidata alle sapienti mani di Pietro Caramelli (Energy Mastering di Milano).
L’album ha un forte connotato di omaggio al femminile. Penso anche al brano “Irina” dedicato alla nota aviatrice militare sovietica. Come mai hai avuto questa idea? Da cosa scaturisce fuori l’urgenza di comunicare con il femminile, e in che modo l’hai sviluppata?
Il perché della mia idea risiede nel fatto che le donne rappresentano nella mia vita l’interlocutore più interessante, ne ho sempre avvertito la straordinaria forza e resilienza nel loro cammino di libertà ed emancipazione. Sicuramente il mio lavoro è stato ispirato da figure femminili molto forti riconducibili a vari ambiti ed epoche e dai bellissimi libri di Ritanna Armeni e Serena Dandini, rispettivamente “Una donna può tutto” ed “Il catalogo delle donne valorose”.
La copertina è molto “artistica”. Parlaci un po’ dell’art-worker.
Per l’artwork devo ringraziare Eleonora Selle, giovane grafica ed artista di Torino, che con il suo talento ha saputo interpretare il mio pensiero ispirato dalla sgangherata band di Scat Cat negli Aristogatti e riportare la dicotomia tra arte e natura, in questo caso rappresentata da rose e spine che fuoriescono dalla chitarra. Questa giovane figura femminile collabora con il mio amico regista Matteo Bianchi, il quale ha realizzato il bellisimo video del primo singolo Roses presente sul canale vevo di you tube.
Dunque, se non sbaglio tu sei coinvolto in molti progetti musicali, ed hai un certo curriculum di collaborazione con molti artisti, anche internazionali. Parlacene un po’, e dicci con quale artista ti sei trovato meglio a collaborare.
Si, ho avuto la fortuna di collaborare con molti grandi artisti e professionisti; fare una classifica è molto difficile, ognuno di loro ha arricchito il mio bagaglio artistico ed umano, citerei senz’altro “The Gang”, “Rhys Chatham” e Stephen Marcussen.
L’album sarà seguito da una certa promozione live?
Sicuramente, non appena l’emergenza Covid-19 sarà superata, torneremo ai nostri amati live show. Per ora la promozione procede alla grande con interviste cartacee, radiofoniche e recensioni. Tutto dettagliatamente raccolto nel sito www.andreasalini.com.
Bene, l’intervista volge al termine. Saluta chi ti pare.
Ti ringrazio per questa bella intervista! Ci tengo a salutare i ragazzi della mia band: Daniele Signorino al basso, Francesco Marianetti alle tastiere, Domenico Di Girolamo alle chitarre e Fabio Pestilli alla batteria. Un saluto a te e a tutti i Metal Kids! Long Live Rock’n’Roll…
Intervista raccolta da Alessio Secondini Morelli
Fonte: giornalemetal.it
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